Click Baiting: cosa cambia per chi scrive i testi?
Ne abbiamo già parlato qualche settimana fa. Facebook ha introdotto alcuni cambiamenti nel proprio algoritmo, sfavorendo il click baiting. Un giro di boa per tutti quelli abituati a scrivere post con titoli fuorvianti o troppo sensazionalistici.
Un modo come un altro, adottato da Mark Zuckemberg per ripulire lo stream delle notizie da spam e link fuffa. Un po’ come per Google, anche su Facebook viene promossa la qualità, finalmente.
Come funziona?
Semplice. Facebook osserverà il vostro tempo di permanenza su un determinato sito, dopo il click. E farà un rapporto tra visite al link e interazioni sociali, come like, condivisioni e commenti.
Come si deve comportare chi scrive?
Per produrre contenuti interessanti e di qualità, ed evitare di finire nella tagliola della click baiting, è importante attenersi a qualche semplice regola.
Lunghezza.
Ogni testo (articolo o pagina) deve avere una buona lunghezza.
Fino ad oggi, questo tipo di contenuti, andavano bene per il lato SEO. Da adesso in poi saranno rilevanti anche per Facebook, perché aiuterebbe ad aumentare il tempo di permanenza sulla pagina.
Qualità dei contenuti.
Oltre ad approfondire, è necessario parlare di cose interessanti. Più in fretta un utente abbandonerà la pagina, maggiore quindi sarà la percentuale di rimbalzo, più Facebook vi penalizzerà.
I titoli.
Per essere ben fatti dovrebbero evitare sensazionalismi. Ma allo stesso tempo incuriosire il lettore. Ah, e contenere una parola chiave.
Immagini e video.
Fate attenzione ai dettagli. Selezionate immagini e video, e non trascurate la velocità di caricamento della vostra pagina. Si tratta di elementi importanti per favorire la permanenza dell’utente sulle vostre pagine.
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