Top ten di frasi da non dire a un Graphic Designer.
Internet non esiste solo grazie a specialisti di marketing e comunicazione, di programmatori e ingegneri.
Spesso non ce ne rendiamo conto ma dietro ogni progetto web, mani abili e creative danno libero sfogo alla fantasia donando a siti e portali l’aspetto curato che siamo abituati a vedere: stiamo parlando del lavoro dei graphic designer.
Una figura professionale spesso sottovalutata che interviene ogni qualvolta abbiamo bisogno di migliorare la nostra immagine sul web e a cui ci rivolgiamo per l’aspetto estetico dei nostri progetti.
Il problema è il “come” ci rivolgiamo appunto…
Avete idea di quante richieste e domande assurde facciamo ai nostri grafici? No?
Una top ten creata da Luca Masini potrà illuminarvi.
1- Ma come in bassa risoluzione? Nel monitor la vedo bene.
La risoluzione di una foto, un’immagine o un logo è ancora un mistero per molte persone: capire che il monitor non necessariamente vi mostra un elemento in grandezza reale, sembra essere ancora difficoltoso.
Del resto tante invenzioni nella storia dell’uomo hanno richiesto diverso tempo per essere comprese e integrate nella quotidianità…
2- Dai… Tanto ci metti un minuto a farlo.
Certo un grafico è piuttosto abile a manipolare le immagini, ma ciò non significa che richieda poco tempo.
Bisogna saper valutare: se chiedete una piccola modifica su un progetto probabilmente i vostri desideri saranno esauditi istantaneamente (o quasi…); se invece vi rivolgete a un esperto con l’idea di stravolgere tutto il lavoro svolto fino a quel momento, forse non è il caso di scherzare sulle tempistiche…
3- L’importante è che sia qualcosa di impatto.
In realtà, non si ha mai la certezza di cosa voglia dire una frase di questo tipo, sia per il cliente che per il graphic designer.
Il primo non ha un’idea precisa di quello che vuole e il secondo il più delle volte sorride e annuisce senza sapere come interpretare indicazioni simili.
Se vi fermate a riflettere però, interpretarlo con un incoraggiamento a fare un buon lavoro può essere la soluzione giusta.
4- Mi sembra un po’ vuoto prova ad ingrandire tutto.
Ci risiamo… Avete presente “l’horror vacui”? Letteralmente significa paura del vuoto.
Molti stili appartenenti a periodi storici diversi sono caratterizzati dall’uso eccessivo di elementi in campo architettonico, pittorico e scultoreo. L’arredo di età vittoriana è un esempio lampante.
E’ un tema ricorrente in ambito artistico: evidentemente è arrivato fino ai nostri giorni.
5- Ti ho mandato il logo. E’ in formato Word, va bene?
No! Non va bene! Se il marchio di un azienda è un’immagine perché inviarlo con un programma pensato per editare testi?
6- Poi oh… Fai te, mi fido.
Le ultime parole famose. Felice di avere carta bianca, il grafico si dedica anima e corpo al progetto, decidendo di esprimere tutta la sua creatività.
Trascorre le ore a elaborare ogni minimo dettaglio, a rendere tutto perfetto, finché fiero del suo lavoro è finalmente pronto per mostrare la sua opera al cliente che, certamente, non rimarrà deluso.
E poi ecco la sua faccia perplessa. Qualcosa non lo convince, se ne parla e…il capolavoro viene stravolto o nel peggiore dei casi dev’essere rifatto da capo.
7- Mmm… Ma si leggerà? Scriviamolo più grande.
Le proporzioni non sono mai una cosa semplice da gestire, ma spesso l’unico modo per essere convinti di aver sbagliato qualcosa è vederlo con i propri occhi.
Ecco perché molto spesso i grafici vi accontentano senza proteste: in questo modo hanno l’occasione per sbattervi in faccia le assurdità che gli sono state proposte.
8- Poi oh… Sei te il grafico, lo sai te.
Non è del tutto un’affermazione sbagliata: per ciò che riguarda la parte più tecnica della realizzazione di un progetto, il grafico è indubbiamente la persona con più competenze; ma del resto ci sono tanti fattori che incidono sul processo creativo; per esempio la storia dell’azienda, i suoi valori, le sue caratteristiche e, perché no, anche determinati gusti estetici che l’hanno portata ad essere conosciuta per l’uso frequente di determinati canoni artistici.
Lavorare insieme, confrontare le idee reciprocamente, unire le forze, porterà certamente a risultati più soddisfacenti per entrambe le parti.
9- Una cosa estiva… Colorata.
Quando si parla di grafica molte persone tendono a usare impropriamente la parola “estate” per dire che in realtà vorrebbero vedere qualcosa di fantasioso e sgargiante…
10- Mettici il logo, prendilo dalla mia pagina Facebook.
In questo caso ci sono due possibilità: si cerca la pagina Facebook, si trova il logo ma è minuscolo e si ripropone il problema della risoluzione; oppure si arriva al social network e il marchio dell’azienda si presenta in numerosi colori e varianti: quale sarà quella giusta?
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