Nel 2019 i cloni digitali avranno una coscienza
Conservare per sempre il pensiero umano, renderlo immortale: è questo l’obiettivo di molte aziende che sviluppano sistemi di archiviazione cerebrale. Finora è stato possibile creare un clone digitale di tipo semplice. Anche se alcune imprese stanno sviluppando sistemi più raffinati. Così a rendere il nostro avatar più simile a noi, sono i dettagli, cioè gesti ed espressioni del volto.
Oltre alla somiglianza fisica, le aziende stanno studiando la modalità per ‘conversare’, per questo occorrono tantissime informazioni da trasferire nella copia digitale. (Foto: Ares)
Il futuro punta il dito sulla completa digitalizzazione della nostra vita, registrando la nostra giornata 24 ore su 24. Una sorta di Grande Fratello ad personam.
Nigel Shabolt ricercatore dell’Univeristà del Southampton ha sviluppato un software che geolocalizza le immagini registrate da Lifelogger (Microsoft) su una mappa e le integra con dati e commenti presi dai social network, dai siti visitati e dal diario personale della persona. E per tenere traccia delle emozioni, misura costantemente il battito cardiaco. (Fonte: Focus)
L’ultima frontiera è la realizzazione di un clone che abbia la consapevolezza di sé e degli altri. Niente di impossibile. Sembra che tutto ciò si possa realizzare intorno al 2019.
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