Vendite online, istruzioni per l’uso.
State pensando di confermare la vostra presenza online con un e-commerce per aumentare le vostre vendite online?
Creare un e-commerce non è la stessa cosa del creare un sito qualsiasi, perché l’e-commerce rispecchia la vostra azienda e la vendita dei vostri prodotti. Proprio per questo motivo solitamente dietro l’e-commerce c’è una grande mole di lavoro e richiede senza dubbio una strategia di marketing iniziale, un’approfondita analisi di settore, una scelta accurata della piattaforma da utilizzare, una cura selettiva ma al contempo esaustiva dei contenuti. Specialmente non dobbiamo dimenticarci dell’analisi dei risultati. Quindi prepariamoci ad avere molto tempo a disposizione e competenze da spendere!
In Italia il futuro dell’e-commerce è quantomai roseo: al 2014, il fatturato complessivo è di 24,2 miliardi di euro. Nel 2015 poi il mobile commerce ha avuto un incremento del 71%.
Nel 2016 invece l’e-commerce italiano ha portato circa 2,7 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente, generando un incremento del 17% nel valore complessivo degli acquisti online (secondo l’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm Politecnico di Milano). I maggiori progressi sono stati fatti nel campo dell’abbigliamento (+25%), dell’informatica-elettronica (+22%), dell’editoria (+16%) e del turismo (+11%).
Sinonimo chiaro della tendenza sempre più evidente all’acquisto online, anche da device mobili.
Ma quali sono i passaggi fondamentali che dovrete seguire prima di buttarvi a capofitto in questa impresa?
Analisi dei competitors
Dobbiamo capire chi naviga nel mercato della concorrenza per: a) farci un’idea di come viene gestito il mercato di riferimento sul quale andremo ad operare; b) capire quali sono i nostri punti di forza e di conseguenza investire maggiori energie per promuoverli.
Eseguire quindi il benchmarking dei competitors vi può esser utile per imparare dai vostri concorrenti, ma anche per sapere come superarli e distinguervi rispetto alla massa.
Come ogni strategia di marketing che si rispetti dovrete anche definire i vostri obbiettivi e i risultati che vorrete perseguire.
Definire la strategia
Capire il target di riferimento non è sempre così facile ed immediato ma sicuramente può farvi evitare, in futuro, di commettere degli errori che penalizzino il vostro investimento.
Una volta stabilita la vostra USP (ovvero la peculiarità, l’argomento di vendita alla base del vostro prodotto) e il posizionamento di marca, dovrete definire la gestione dei prezzi e dell’inventario e tutte le questioni legate alla logistica, ai prezzi e ai fornitori della vostra merce.
Il content marketing in questa fase iniziale è davvero fondamentale: dovete dimostrare che la vostra azienda è portatrice di valori e che potete offrire al cliente un prodotto differente e migliore.
L’esperienza dell’utente nel sito dev’esser facile e intuiva (sopratutto per quanto riguarda i metodi di pagamento) e vanno stabilite le regole per la gestione dei rapporti con i clienti (specialmente per quanto riguarda supporto, pagamenti e rimborsi/restituzioni).
Utilizzare la giusta piattaforma per garantire una buona user experience
Per la scelta della piattaforma ci sono diversi fattori da considerare, noi vi citiamo alcune necessità che dovrebbero formare le basi della vostra scelta:
possibilità di personalizzare con facilità il front end, facilità e intuitività nel processo d’acquisto (carrello, check out, getaway), possibilità di inserire con facilità dei filtri e delle varianti sul prodotto (pensare a servizi addizionali tipo wishlist, storico ordini, elenco prodotti visti di recente, etc) , utilizzo di una piattaforma SEO friendly, possibilità di integrazione con altri software e tool di terze parti, grafica e interfaccia accattivanti.
Tutto questo serve a creare per l’utente un’esperienza di navigazione ottima tanto da spingerlo a ritornare presto sul sito.
Evitare il carrello abbandonato
Il momento di maggiore indecisione dell’utente è quello che precede il pagamento: per questo motivo vi capiterà di vedere molti carrelli riempiti ma abbandonati prima che venga completato il processo d’acquisto. Solitamente un’email inviata nelle successive 24 ore può aiutare a recuperare almeno in parte questi acquisti mancati.
Nella mail che andrete ad inviare potreste incoraggiare quell’utente, che si sentirà in qualche modo coccolato (specialmente se decideremo di dedicargli, in questo passaggio, una scontistica particolare o la spedizione gratuita della merce), a completare l’acquisto oppure a effettuarne un altro.
Dovremmo cercare di creare un processo di direct marketing personalizzato su ogni singolo utente, sulla base della loro esperienza all’interno del nostro sito; non solo per recuperare processi d’acquisto interrotti ma anche per stimolare l’up-selling e il cross-selling negli utenti già acquisiti.
Posizionamento e social
Dopo aver fatto tutto questo lavorone, non dimentichiamoci che il nostro e-commerce deve avere anche un buon ranking organico su Google, e all’inizio potrete anche aiutarvi attraverso l’attivazione di campagne PPC AdWords.
Anche l’advertising su Facebook riveste una certa importanza: anche se non è mirata alla singola offerta, aiuterà sicuramente a far crescere la vostra brand awareness. Decidi poi in quale social vuoi esser presente: se su Instagram, Pinterest, Twitter. Ricorda che ogni canale social è nato con finalità ed esigenze diverse: non è quindi necessario che siate presenti su ogni piattaforma, meglio piuttosto che la vostra presenza sia studiata bene dal punto di vista dei contenuti. In ultima istanza (ma non per importanza) è utile anche fare remarketing, cioè rientrare in connessione con gli utenti che hanno già visitato il vostro sito.
Valutare la presenza sui marketplace
Il marketplace raggruppa molti e-commercianti autonomi e in alcuni casi anche prodotti appartenenti a categorie merceologiche differenti. In linea di massima però il portale non gestisce direttamente le transazioni e il maketplace si delinea sostanzialmente come un gestore: ha il potere di abilitare il meccanismo di compravendita, ma non agisce su questo.
Quindi conviene o non conviene essere presenti anche su un marketplace?
La risposta è: dipende. Innanzitutto non è sinonimo di vendite sicure, ma indubbiamente vi aiuterà a posizionarvi sul mercato, almeno all’inizio della vostra attività online. Tuttavia avrete una concorrenza molto ravvicinanta, quindi questo potrebbe recarvi un danno.
Completare l’esperienza offiline e fidelizzare l’utente
Difficilmente l’utente comprerà sul vostro sito prima di conoscervi anche fisicamente o prima di aver visto anche altri prodotti esposti nel vostro negozio. Per questo i due negozi, quello fisico e quello virtuale, vanno connessi e fatti interagire tra di loro al fine di non privare il consumatore di una scelta o di un’altra.
Allo stesso modo è più facile vendere dei prodotti ad un utente che ha già acquistato piuttosto che trovare nuovi clienti. Per questo è fondamentale avere anche una strategia per fidelizzare gli utenti già acquisiti, con offerte personalizzate, raccolte punti e via discorrendo.
Misurazione dei dati
Valutiamo periodicamente se siamo riusciti a raggiungere gli obbiettivi prefissati in modo da individuare eventuali lacune o punti deboli e poterci pertanto migliorare. Chiaramente questo processo di analisi ed ottimizzazione dev’essere costante e scadenzato.
Ed eccoci qui, alla fine di questo articolo.
Aprire un e-commerce, come dicevamo all’inizio, dev’essere una scelta ponderata e quelli enumerati sono solo alcuni dei punti chiave sui quali dovrete andare a lavorare.
Guest.it in ogni caso ti può aiutare fornendoti consigli e una consulenza preziosa: contattaci se anche tu stai valutando la possibilità di creare il tuo negozio sul web!
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